Fidenza Futura, piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima

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Data:

18 Gennaio 2023

Tempo di lettura:

4 min

Il piano nasce per contrastare i cambiamenti climatici che costituiscono senza dubbio una minaccia per gli “attuali” equilibri ambientali. Allo stato attuale, due sono i principali approcci per cercare di diminuire i rischi derivanti dai cambiamenti:

• la riduzione dei gas serra;

• l’attuazione di strategie di adattamento, basate sulla riduzione della vulnerabilità dei sistemi paesistico-ambientali.

Le due strategie sono, peraltro, attuabili a scale diverse: la prima attiene alla scala amplissima delle politiche nazionali e sovranazionali e a quella dei comportamenti individuali.

La seconda invece attiene alle scale intermedie, alle quali si attuano le politiche di governo del territorio,

In tale ambito la Commissione europea tende a rendere l’economia europea più rispettosa del clima ed efficiente dal punto di vista del consumo energetico pertanto si prevede di:

  • entro il 2050 l’UE riduca le emissioni dell’80% rispetto ai livelli del 1990,
  • le tappe per raggiungere questo risultato sono una riduzione delle emissioni del 40% entro il 2030 e del 60% entro il 2040;
  • tutti i settori diano il loro contributo;
  • la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio sia fattibile ed economicamente compatibile.

In linea con gli ambiziosi obiettivi comunitari, nell’estate del 2015, la Commissione Europea

ha inoltre approvato gli obiettivi di riduzione minima del 40% delle emissioni di CO2 e di gas climalteranti entro il 2030 e si è dichiarata a favore dell’integrazione di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici sotto un “ombrello” Comune.

Le nuove realtà firmatarie del Patto dei Sindaci si impegnano quindi ad agire per raggiungere entro il 2030 l’obiettivo di ridurre del 40% le emissioni di gas serra e ad adottare un approccio congiunto all’integrazione di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.

Per tradurre il proprio impegno politico in misure e progetti pratici, i firmatari del Patto si impegnano a elaborare, entro due anni dalla data di adesione del consiglio locale, un Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima (PAESC) che delinei le principali azioni che le autorità locali pianificano di intraprendere.

In tale contesto l’Amministrazione comunale, sulla base della deliberazione di consiglio comunale comunale n. 28 del 30 aprile 2019, con cui si è proceduto all’adesione al Nuovo Patto dei Sindaci e alla contestuale manifestazione di volontà di partecipazione al bando regionale finalizzato alla concessione di contributi per la redazione del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima e (PAESC), intende approvare il Piano d’Azione per l’Energia

Sostenibile e il Clima, denominato “Fidenza Futura”, redatto secondo le modalità indicate dalla Commissione Europea, con obiettivo di riduzione di oltre il 40% di gas serra ed orizzonte temporale al 2030.

Da un punto di vista tecnico il Piano è uno strumento di programmazione facoltativo, redatto dai Comuni che sottoscrivono il Patto dei Sindaci (Covenant of Majors) per illustrare in che modo l’Amministrazione Locale intende raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni CO2 perché l’obiettivo del PAESC è la lotta al cambiamento climatico, mitigazione e adattamento traducendo in azioni e misure concrete gli obiettivi di riduzione di gas serra

La sua redazione prevede:

FASE 1 elaborazione del quadro conoscitivo, che illustra la situazione energetica del territorio in termini di vettori energetici utilizzati e di settori socio-economici; si analizza lo stato dell’arte a livello di impianti a fonti rinnovabili; viene definito il potenziale territoriale da fonti rinnovabili e da efficienza energetica. Viene inoltre valutato lo stato del patrimonio edilizio pubblico in termini di consumi energetici.

All’interno di questa fase si valuta l’inventario delle emissioni (Baseline Emission Inventory – BEI) che fornisce informazioni sulle emissioni di CO2 attuali e future del territorio comunale, quantifica la quota di CO2 da abbattere, individua le criticità e le opportunità per uno sviluppo energeticamente sostenibile del territorio e le potenzialità in relazione allo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili;

FASE 2. le Azioni di mitigazioni al 2030 che individuano le attività che l’Amministrazione intende portare avanti al fine di raggiungere gli obiettivi di riduzione della CO2 definiti nel BEI per i seguenti campi: 1. edifici comunali, attrezzature e impianti; 2. edifici del terziario, attrezzature e impianti; 3. edifici residenziali, attrezzature e impianti; 4. illuminazione pubblica; 5. industria; 6. trasporti; 7. produzione locale di elettricità; 8. produzione locale di calore; 9. adattamento ai cambiamenti climatici e Altro (tra cui Turismo, Sviluppo agricolo/pastorale, ecc.);

FASE 3: adattamento ai cambiamenti climatici, dove vengono descritti i principali elementi di rischio connessi all’impatto che gli effetti del cambiamento climatico e del riscaldamento globale possono avere nei territori in oggetto.

Fase 4: Conclusioni: recepimento, predisposizione e attuazione delle azioni previste dal piano previa opportuna programmazione temporale in aggiunta elle eventuali misure di monitoraggio previste dal regolamento a cadenza biennale.

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