Casa protetta privata, iter chiuso? “Niente affatto, ora siamo nella fase degli accordi convenzionali”

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Il Sindaco e l'assessore all'Urbanistica replicano a Cgil, Cisl e Uil: “E’ già prevista una grande concertazione. Al centro anche i temi posti dai sindacati: armonia col territorio distrettuale, qualità dei servizi e diritti di lavoratori, famiglie e ospiti”
Data:

04 Aprile 2023

Tempo di lettura:

2 min

Chiedere è lecito, rispondere non solo è cortesia, ma una pratica indispensabile se parliamo di interlocutori per noi importanti come Cgil Cisl e Uil che hanno palesato giudizi severi, legittimi, ma formulati senza aver chiesto di conoscere bene quello che c’è sul tavolo.

I sindacati partono da uno schema semplificato: c’è un’area alle porte della città, su quell’area sorgerà una struttura per anziani non autosufficienti da 100 posti e il Comune ha già deciso che sarà così, senza andare troppo per il sottile.

La realtà è diversa. Ed è una realtà di ambito urbanistico documentabile passo passo.

Parliamo di un’area inserita nel Piano urbanistico (Psc) adottato nel marzo 2014 dall’Amministrazione Cantini e confermata nel Piano approvato definitivamente nel 2017.
Un’area con una netta destinazione residenziale (60%), che rafforza la capacità di azione del privato.
Per maggiore esplicitazione: se il privato avesse proposto una casa protetta su una superficie classificata produttiva, quell’iniziativa sarebbe stata in contrasto con gli strumenti urbanistici vigenti.

Diversamente accade per un’area residenziale: al Comune spetta il ruolo di accettare la sfida con l’obiettivo del bene comune, della comunità di Fidenza e non di altri. E questa è la fotografia della prima deliberazione del consiglio comunale del 29 dicembre 2021.

Ora a che punto siamo? “Il Comune segue l’iter del progetto: sa di avere di fronte un privato che vuole esercitare un diritto, ma è anche consapevole che quel diritto deve essere in armonia col territorio, la qualità dei suoi servizi e i diritti dei lavoratori, in particolare degli utenti anziani e delle loro famiglie.
Lo strumento per cercare di realizzare tutto questo sono gli “accordi convenzionali”, tanto più necessari e significativi in rapporto con l’attività che si vuole insediare: si arricchiranno di tutta una serie di aspetti legati ad un corretto rapporto tra il territorio e la nuova struttura. E tra questi anche i temi posti dai sindacati in merito alla qualità del lavoro, al rapporto integrato con la rete distrettuale dei servizi, alla calibrazione col sistema dell’accreditamento scaturito nel 2018”
, spiega l’assessore all’Urbanistica Maria Pia Bariggi,

Conclusa questa fase interlocutoria, i principi e i contenuti essenziali degli accordi convenzionali, che sono concertazione e mediazione alla massima potenza, verranno proposti al voto del Consiglio comunale. Consiglio che a quel punto avrà a disposizione tutte le informazioni necessarie, un quadro d’insieme bene articolato e potrà deciderà in proposito”, conclude il Sindaco Andrea Massari.

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