Tanti appassionati hanno affollato mercoledì scorso la sala conferenze della Biblioteca civica “Leoni”. Tutti convenuti per ascoltare Valentin Broissiat, il giovane studente francese dell’università di Digione che ha scritto una tesi di laurea sui volontari garibaldini della Guerra Franco-Prussiana del 1870-71. Per scrivere la sua tesi Valentin ha fatto ricerche negli archivi, nei musei e nelle biblioteche francesi e italiane imbattendosi infinite volte nel nome del fidentino Luigi Musini, uno dei protagonisti del nostro Risorgimento. Arrivato a Fidenza per completare il suo lavoro, il giovane studioso francese è venuto a conoscenza degli altri dieci volontari fidentini che avevano seguito il generale Garibaldi nella campagna dei Vosgi. Ecco i loro nomi: Enrico Berzieri, Angelo Testi, Giovanni Ronchej, Guglielmo Boldrocchi, Ernesto Cornini, Vincenzo Gervasoni, Rinaldo Gialdi, Pietro Amadei, Pietro Scaravelli, Anacleto Colombini. Le ricerche di Valentin hanno dato vita a una documentatissima tesi di laurea, ricca di stupende fotografie dell’epoca, una copia della quale è stata donata al Museo del Risorgimento fidentino. Nella tesi sono state ha ricostruite le condizioni di vita dei volontari che hanno combattuto in Borgogna. Soldati volontari che hanno patito fame, freddo, fatiche e terribili malattie come il vaiolo, che ha flagellato i garibaldini italiani e gli altri europei arruolati dall’armata del generale Garibaldi. Ed è proprio nella cura dei malati che si distinse Luigi Musini. Affiancato da altri medici e sanitari, tra i quali la famosa giornalista infermiera Jessie White Mario, si trovò a combattere contro il terribile morbo del vaiolo in un contesto difficilissimo.
“Luigi Musini è stato un uomo eccezionale e un grande ambasciatore della nostra città nel mondo. Ha incarnato, con purezza assoluta, i valori più alti della nostra gente: il coraggio, la generosità e la solidarietà – ha detto il sindaco di Fidenza Davide Malvisi -. Ho partecipato all’incontro assieme all’assessore Marco Tedeschi e al consigliere Lorenzo Cantini ed è stato un piacere ascoltare questo giovane studente capace e appassionato. Il nostro Museo del Risorgimento è un piccolo scrigno che custodisce alcuni documenti davvero preziosi. Come la mappa che riproduce la zona dove era collocata l’armata dei Vosgi, unica in Europa. Ringrazio Isabella Botti della Biblioteca “Leoni” e tutti i suoi collaboratori per lo splendido lavoro fatto”.