MEMORIA “ESERCITATA” E IMPEGNO CIVILE PER UN MONDO MIGLIORE. FIDENZA HA CELEBRATO IL GIORNO DELLA MEMORIA

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Data:

30 Gennaio 2017

Tempo di lettura:

4 min

Un Consiglio Comunale solenne per non dimenticare

e dare ai giovani gli strumenti per costruire il loro futuro

Fidenza, 28 gennaio 2017 – L’impegno civile quotidiano per creare una cultura diffusa del rispetto, della democrazia, dell’uguaglianza e del dialogo è quanto Fidenza ha ribadito ieri nel corso delle celebrazioni del Giorno della Memoria. In un Teatro Magnani gremito di cittadini, alunni, autorità civili e militari, e rappresentanti delle associazioni, il Consiglio comunale cittadino, riunito in una seduta solenne, ha dato alla città un messaggio forte.

Dopo aver citato l’art. 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”, il Presidente del Consiglio Comunale, Amedeo Tosi, ha sottolineato che “la strada maestra è ancora oggi quella prevista dall’ONU, che si realizza nel costruire giorno per giorno la cultura dell’integrazione, dell’inclusione e della fraternità affermando questi valori in tutta la nostra città: dove ogni giorno si lavora, si fa impresa, si sviluppa l’intelligenza sociale, dove ci si cura nelle diverse patologie, dove si governano i processi di civile convivenza, dove l’uomo e la donna amano, sperano e sognano. Dove si incrocia la nostra vita. Un messaggio finale mi sento di rivolgerlo ai giovani affinché non si lascino condizionare da stili di vita egoistici, ma si aprano all’impegno generoso e appassionato per rendere migliore la convivenza nella nostra città. In conclusione con questa celebrazione spendiamoci tutti per costruiamo assieme la città della fratellanza, per fare memoria e diventare così nuovi attori di un mondo migliore”.

Un importante contributo alla riflessione è stato offerto da Alessandra Mastrodonato dell’Isrec, l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Parma, che ha parlato di memoria “esercitata”, ovvero il rapporto tra conoscenza storica e dovere di memoria, e ha fatto un’interessante ricostruzione storica degli anni che hanno preceduto le deportazioni a livello nazionale e locale.

Il Sindaco Andrea Massari ha sottolineato la necessità di essere cittadini fino in fondo e si è rivolto in particolare ai giovani. “Sono passati 72 anni dalla fine della seconda guerra mondiale e dalla diffusione della conoscenza del più grande crimine di massa mai commesso dal genere umano. Parlo di crimine per mettere in evidenza la meticolosa organizzazione, la pianificazione e la pervicace volontà di portare fino in fondo l’annientamento utilizzando la via istituzionale e legalizzata. Quanto siamo in grado di stabilire se il rischio di una nuova notte delle coscienze sia lontana dalle nostre case? Si può credere che l’umanità abbia fatto grandi passi in avanti oppure si può decidere di essere cittadini fino in fondo, quindi informati, attenti a quanto cambia la nostra Comunità e quella internazionale, desiderosi di conoscere cosa accade più in là dello schermo del nostro smartphone. Il futuro sono le giovani generazioni ma il difficile sta nel costruire tutto quello che serve a questi ragazzi perché quel futuro lo possano vivere sul serio, riempiendolo d’opportunità ed eliminando il virus dell’ignoranza, della violenza, della menzogna che ha di nuovo infettato il mondo. Ragazzi studiate. Studiate e non abbiate mai paura del confronto tra le idee, quando le idee sono democratiche e non minacciano voi o chi sta intorno a voi. E se questo dovesse accadere reagite, con tutti gli strumenti che avrete: quelli culturali, quelli civili, quelli costituzionalmente protetti”.

Ha concluso le celebrazioni il concerto “Note sul filo della memoria”, con musiche di Schulhjoff, Bozza, Milhaud, Jacob Tv, Williams eseguite dai ragazzi della scuola secondaria di I grado “Pietro Zani”, diretti dai professori Andrea Vegetti e Romeo Zucchi. Molto toccante è stato il dialogo interpretato dai ragazzi che ha portato la testimonianza diretta di un uomo che ha vissuto quelle tragiche pagine di storia.

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