CENA A SORPRESA E COLPI DI SCENA CON LA COMMEDIA “LE PRENOM – CENA TRA AMICI”

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Data:

30 Gennaio 2017

Tempo di lettura:

4 min

Mercoledì 1 febbraio alle ore 21.00 in scena il testo dei francesi Delaporte e De La Patellière diretto da Antonio Zavatteri con il Teatro Stabile di Genova. Dal testo di enorme successo Oltralpe, tratti anche il film francese “Cena tra amici” e la pellicola di Francesca Archibugi “Il nome del figlio” con Gassman, la Golino, Lo Cascio, Papaleo e la Ramazzotti

 

Cena con sorpresa. Quarantenni a confronto tra colpi di scena, battute comiche, amicizia, rancori e legami profondi. Questo in poche righe il riassunto della trama di Le Prènom – Cena tra Amici, divertentissima commedia francese scritta da Matthieu Delaporte e Alexandre de La Patellière in scena mercoledì prossimo 1 febbraio alle ore 21.00 al Teatro G. Magnani di Fidenza, nell’ambito della Stagione teatrale 2016/2017 curata da ATER – Associazione Teatrale Emilia Romagna nell’ambito del Circuito Regionale Multidisciplinare.

La regia è di Antonio Zavatteri, gli interpreti sono Alessia Giuliani, Alberto Giusta, Davide Lorino, Aldo Ottobrino, Gisella Szaniszlò. Scene e costumi sono di Laura Benzi, le luci di Sandro Sussi. La versione italiana è curata da Fausto Paravidino. Produce il Teatro Stabile di Genova.

 

Serata conviviale a casa di due professori (liceo lei, università lui) dichiaratamente di sinistra. Tra parenti e amici inizia un gioco di provocazione e di verità che si allarga sino a diventare il ritratto di una generazione: tra piccole meschinità e grandi sentimenti. Una sera come tante altre tra cinque amici quarantenni. Tutti appartenenti alla media borghesia. Oltre ai padroni di casa, ci sono il fratello di lei che fa l’agente immobiliare e la sua compagna in ritardo a causa di un impegno di lavoro con dei giapponesi, mentre l’amico single (sospettato di essere omosessuale) è trombonista in un’orchestra sinfonica. Quella sera, il fratello comunica alla compagnia che diventerà padre. Felicitazioni, baci e abbracci. Poi le solite domande: sarà maschio o femmina, che nome gli metterete? Il futuro papà non ha dubbi che sarà maschio; ma lo sconcerto nasce quando egli comunica il nome che hanno deciso di mettere al figlio. Un nome che evoca imbarazzanti memorie storiche. Il dubbio è che si tratti di uno scherzo, ma la discussione degenera ben presto investendo valori e scelte personali. Tra offese reciproche che non mancano di ferire tutti (nessuno escluso), nasce così il ritratto di una generazione allo sbando, dove tutti hanno qualche segreto da nascondere o da rinfacciarsi.

Rappresentato a Parigi nel 2010, Le prénom ottenne sei nomination al Prix Molière dell’anno seguente e fu adattato subito per il grande schermo dai suoi stessi autori (il film uscì in Italia con il titolo “Cena tra amici”). Tre anni dopo, Francesca Archibugi ne fece un nuovo adattamento cinematografico con il titolo “Il nome del figlio”, interpreti Alessandro Gassmann, Valeria Golino, Luigi Lo Cascio, Rocco Papaleo e Micaela Ramazzotti..

 

Rassegna stampa

Una commedia scoppiettante, ricca di colpi di scena e di quell’ironia forte tipica della tradizione francese che sfocia nella risata da vaudeville senza cedere ai ritmi della farsa (Il dramma.it)

 

Uno spettacolo virale, uno di quelli da consigliare agli amici, perché fa ridere moltissimo, ma anche riflettere (Il Giornale)

 

La nuova messinscena di Le prenom mantiene inalterati musicalità e ritmo della versione francese, anche grazie alla capace disinvoltura dell’intero cast. Una commedia divertente, che mette a proprio agio lo spettatore grazie a un susseguirsi continuo di situazioni che poggiano su un dialogare intelligente e arguto. Pubblico travolto da fragorose risate (La Repubblica)

 

Costo dei biglietti: da 20 euro a 10 euro. Per informazioni: telefono 0524517510, aggiornamenti sulla pagina facebook Teatro Magnani Fidenza

 

Prossimo spettacolo in cartellone al Teatro Magnani di Fidenza, mercoledì 15 febbraio: L’Apparenza Inganna di Thomas Bernhard con Sandro Lombardi e Massimo Verdastro per la regia di Federico Tiezzi.

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