Oggi il primo dei 4 incontri di formazione contro le mafie organizzato con Avviso Pubblico
Relatori: l’assessore regionale Massimo Mezzetti, Luca Bertoni e Nadia Monti
Massari: “E’ una scelta dettata dal senso di dovere e di responsabilità.
Occorre prendere coscienza del fenomeno e imparare a discernere”
Fidenza, 16 ottobre 2015 – Informazione, formazione, confronto e legislazione, perché l’illegalità e le infiltrazioni mafiose si possono combattere, sono i temi emersi stamani nel corso del primo dei quattro incontri dal titolo “Buone pratiche contro la corruzione”, organizzato dal Comune di Fidenza in collaborazione con Avviso Pubblico e la Regione Emilia-Romagna, destinati ai dipendenti pubblici, agli Amministratori e ai cittadini.
“Fidenza ha scelto da che parte stare: con la Legalità, contro tutte le mafie. Sempre. Ogni azione di prevenzione e di radicamento culturale deve nascere dalla condivisione e dal saper costruire una rete forte, una rete plurale”, con queste parole il sindaco Andrea Massari ha ricordato l’impegno di Fidenza nella lotta alla mafie. “Il cammino che ha intrapreso Fidenza è legato alle scelte che un’amministrazione pubblica può fare, scelte che non hanno un colore politico ma che sono dettate dal senso del dovere e di responsabilità nei confronti della comunità. Fidenza un anno fa ha scelto di aderire ad Avviso Pubblico, ha scelto di abbandonare il criterio del massimo ribasso nelle gare di appalto e di inserire invece clausole sociali. E’ un cammino che abbiamo intrapreso e che continueremo a seguire ma affinché nasca una cultura della legalità, occorre prendere coscienza del fenomeno e imparare a discernere”, ha sottolineato il sindaco Massari.
Partner importante del cammino intrapreso da Fidenza è la Regione Emilia-Romagna grazie a un innovativo accordo di programma tra i primissimi di questo tipo siglati sul territorio emiliano-romagnolo. Ad illustrare le azioni messe in campo dall’assemblea legislativa ragionale in tema di lotta alle mafie è stato l’assessore regionale alla Cultura, Politiche Giovanili e Politiche per la Legalità, Massimo Mezzetti, relatore d’eccezione dell’incontro di formazione odierno insieme a Luca Bertoni, Presidente Ordine degli Ingegneri di Lodi e creatore del “Protocollo di Merlino”.
Dopo un excursus nel quale ha ricostruito gli step del radicamento della criminalità organizzata in Emilia-Romagna a partire dai primi anni ’80, ricordando come già nel 1998 la Regione eseguì una prima mappatura delle infiltrazioni mafiose pubblicandola nel Quaderno “Città sicure”, Massimo Mezzetti ha spiegato come “la mafia si presenta da noi in modi non tradizionali e la sua attività si è allargata a vari settori: non più solo edilizia ed esercizi pubblici ma anche alberghi, commercio, ambiente, rifiuti, servizi alla persona, energia, sanità. L’esigenza oggi è di avere le lenti necessarie per scoprire questi fenomeni. La lotta alle mafie è efficace se non diventa oggetto strumentale di propaganda politica, se ognuno svolge il suo ruolo, se riusciamo a darci delle normative che costituiscano un setaccio sempre più fitto”. Un fattore imprescindibile nella lotta alle infiltrazioni mafiose è “la consapevolezza che nasce dalla conoscenza del territorio e del fenomeno sul territorio, una consapevolezza che deve essere diffusa perché è ciò che permette di tenere alto il livello di guardia. A questo si deve aggiungere la capacità di lettura a 360 gradi e di scambio tra i veri settori perché la capacità di intervento deve essere interdirezionale. E’ fondamentale, inoltre, saper discernere tra irregolarità e illegalità”, ha sottolineato Mezzetti.
La Regione Emilia-Romagna, attraverso la Consulta Regionale sulla Legalità, sta elaborando il Testo Unico sulla Legalità nel quale intende armonizzare tutte le norme vigenti al fine di una loro razionalizzazione e semplificazione. “Più la legge è semplice, più è applicabile e questo favorisce il controllo. – ha detto Mezzetti – A queste leggi vanno aggiunti tre temi attuali e non presenti nella nostra legislazione: le nuove forme di usura; il contrasto al gioco d’azzardo; il sostegno alle imprese interdette o confiscate per mafia, che possono essere ancora collocate sul mercato, per tutelarne i lavoratori. Il nostro obiettivo è di poter presentare il testo definitivo il 21 marzo in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”.
“La formazione è un tema importante. Avviso Pubblico è una rete di 300 enti locali che collaborano per combattere le mafie, condividendo buone pratiche e informazioni. La rete è un sistema fondamentale che ci rafforza nella lotta alla commistione tra criminalità e territorio e ci aiuta a creare gli anticorpi necessari a sconfiggere questo male. Abbiamo attivato un Osservatorio parlamentare sul tema”, ha spiegato Nadia Monti, referente regionale di Avviso Pubblico e assessore alla Sicurezza e alle Politiche giovanili del Comune di Bologna.
“Le infiltrazioni mafiose sono un tema complesso all’ordine del giorno in Parlamento. Le Forze dell’ordine sono strategiche per il controllo e la repressione della criminalità organizzata, ma il contrasto alle mafie deve partire anche dai cittadini e dai tecnici, per questo la formazione è importante. Se si mettono insieme tanti soggetti, si possono fare delle cose significative”, ha concluso l’Onorevole Patrizia Maestri.
All’incontro, oltre ai dipendenti e agli Amministratori del Comune di Fidenza, hanno preso parte: rappresentanti delle Forze dell’ordine, della Prefettura, il sindaco di Soragna, Salvatore Iaconi Farina, il sindaco di Berceto, Luigi Lucchi.