In occasione della Giornata mondiale per la lotta contro l’Aids, test Hiv gratuiti
all’Ambulatorio Condivisione Medica di via Bacchini
Fidenza, 28 novembre – Sabato 29 novembre sarà il Test Day. Così il Comune di Fidenza, in collaborazione con l’Azienda Usl di Parma, partecipa alla Giornata mondiale per la lotta contro l’Aids, che si celebra il 1 dicembre.
“Occorre mantenere alta l’attenzione sull’Aids. Dopo il boom mediatico degli anni scorsi, oggi non se parla più, ma la malattia è ancora presente e continua a mietere vittime. Le cure sono molto migliorate rispetto ai primi anni, ma c’è ancora molto da fare soprattutto in campo preventivo. In questo caso una corretta informazione può veramente salvare la vita, ecco perché abbiamo aderito alla campagna di informazione e sensibilizzazione organizzata dall’Azienda Usl”, spiega l’assessora al Welfare, Alessia Frangipane.
L’iniziativa, ideata per sensibilizzare l’opinione pubblica e tenere alta l’attenzione sul virus dell’HIV, promuove il test nella popolazione giovane adulta. Sabato 29 novembre dalle 9.00 alle 12.00 all’Ambulatorio Condivisione Medica di via Bacchini 18, infermieri professionali del Servizio Adma (Assistenza Dominiliare ai Malati di Aids) dell’Azienda Usl di Parma e un medico infettivologo dell’Ospedale di Vaio, saranno disponibili per eseguire gratuitamente il test Hiv con prelievo del sangue. La provetta sarà dotata di codice identificativo che servirà per il ritiro dell’esito. Il risultato del test potrà essere ritirato successivamente presso gli ambulatori dell’U.O. di Medicina interna dell’Ospedale di Vaio.
All’interno dell’ambulatorio di Condivisione medica e nelle vie del centro sarà distribuito materiale informativo sulle malattie che si trasmettono sessualmente e sui servizi di prevenzione, diagnosi e cura presenti sul territorio.
I dati
Il rapporto 2013 diffuso dalla Regione Emilia Romagna conferma che la modalità di trasmissione principale del virus è quella sessuale e che c’è ancora poca consapevolezza sul fatto che una diagnosi tardiva non permette di accedere tempestivamente alle opportune terapie antiretrovirali, che potrebbero dunque essere meno efficaci: l’85,8% delle persone con Hiv residenti in Emilia Romagna ha contratto il virus attraverso rapporti sessuali non protetti e quasi la metà lo ha scoperto quando la malattia era già a uno stadio avanzato.