Perché la foto di Leonardo Di Caprio che mangia una banana è un’opera d’arte? Perché un palloncino da clown può valere anche 50.000.000 di dollari? Perché una zucca a pois è diventata l’ossessione di Louis Vuitton? Cosa ci fanno dei fiori in stile manga in una chiesa del Cinquecento, nel cuore dell’Emilia?
Queste sono solo alcune delle domande a cui risponde la mostra “ART ICONS: le leggende dell’Arte Contemporanea” a Fidenza dal 23 settembre al 31 gennaio 2024.
Più di 50 opere dei più grandi nomi dell’Arte Contemporanea, insieme in una mostra evento unica nel suo genere. Jeff Koons, David LaChapelle, Yayoi Kusama, Takashi Murakami, Damien Hirst, Kaws, Blek le Rat fino a Banksy e TvBoy. Un viaggio dalla Pop Art al Nuovo Futurismo, dalla Street Art alla Flat Art, toccando scultura, fotografia, illustrazione e le nuove frontiere dell’arte digitale come gli NFT.
In mostra anche una rarissima opera di Banksy realizzata in sostegno dell’Ucraina, mai esposta prima d’ora.
Art Icons: le leggende dell’arte contemporanea unisce le grandi superstar dell’arte accanto ad artisti ispirati dalla loro eredità. Insieme dipingono un’immagine unica del panorama dell’Arte mondiale degli ultimi 50 anni.
I coloratissimi cavalli pop di Marco Lodola illuminano Fidenza, porta della Francigena. Posizionati proprio sull’antico decumano, a pochi metri dallo spettacolare Duomo di Fidenza – candidato a Patrimonio mondiale dell’umanità per l’Unesco – si stagliano sullo skyline del Borgo Indossando il Tricolore. Un’opera che racconta le due anime creative della città: una più antica legata alle radici medievali, e una più contemporanea, che si esprime in una città che sperimenta linguaggi, vive, accoglie un mondo che è in continuo movimento.
L’installazione ha dato il benvenuto ai pellegrini della Via Francigena e ai turisti in visita a Fidenza e annuncia il grande evento di arte contemporanea dal 23 settembre 2023, Palazzo OF / Chiesa di San Michele a Fidenza.
Una mostra per abbattere i preconcetti e capire l’arte contemporanea – ART ICONS permette di capire l’Arte Contemporanea e vedere il mondo che ci circonda con occhi diversi. Per vivere un’esperienza multisensoriale che annulla le distanze, abbatte barriere e preconcetti, per non dire più “potevo farlo anch’io” ma aprirsi finalmente all’emozione totale dell’Arte alla portata di tutti, senza filtri.
Spesso spiritosa e perspicace è capace di commentare la cultura popolare reinventando la società, l’Arte è una chiave di lettura del mondo in cui viviamo, ci spinge a tornare a meravigliarci, offrendo spunti di riflessione inaspettati, trasformando il quotidiano in straordinario.
Le creazioni di questi artisti di fama planetaria sono vere e proprie icone perché sono entrate in modo indelebile nell’immaginario comune come il lanciatore di fiori di Banksy, come le zucche a pois della Kusama o i fiori superpop di Murakami.
Una location insolita e suggestiva – a Fidenza si incontrano per la prima volta artisti leggendari nello scenario fuori dal comune di due palazzi storici: la chiesa di San Michele che riapre straordinariamente al pubblico dopo molti anni e il OF Orsoline Fidenza che invece è già un polo culturale attivo della città.
Una sfida espositiva unica nel suo genere che mette in dialogo architetture storiche e pezzi inconfondibili dell’Arte Contemporanea internazionale, opere leggendarie come le farfalle di Damien Hirst, le fotografie di David LaChapelle, le provocazioni spray di TVBoy o la coloratissima toy art da collezione di Bearbrick e Kaws.
“Questa è una mostra spudoratamente audace in un contesto mozzafiato. E tutto questo non succede a Milano o Roma, ma nel cuore dell’Emilia. Perché è proprio qui, nella provincia italiana più autentica che si coltiva la creatività”. Una sfida e un obiettivo che possiamo raccogliere anche grazie al sostegno straordinario di Fondazione Cariparma che si conferma attenta ai progetti che vengono e nascono nel territorio. Un messaggio deciso quello del Sindaco di Fidenza e Presidente della Provincia Andrea Massari – “Fidenza è il luogo ideale per far crescere nuove idee. È nella nostra storia, siamo da sempre un luogo di passaggio, aperto al mondo, la porta della via Francigena che con la sua Cattedrale è candidata a patrimonio UNESCO. Oggi come ieri raccogliamo questi stimoli e diamo loro vita. Solo qui riescono a convivere perfettamente aziende creative di ultima generazione e storiche botteghe artigiane, fashion brand e luxury destination di portata internazionale e turismo slow e sostenibile”.
Una mostra che quindi è l’espressione di un territorio che sogna e pensa in grande, un nuovo modo di far dialogare creatività local, tradizione e sistema dell’Arte mondiale.
Per il curatore Luca Bravo “È davvero raro vedere così tanti big del mondo dell’Arte tutti nella stessa location, in un coinvolgente contrasto tra la tradizione antica del luogo e le nuove avanguardie esposte. Le opere d’arte selezionate superano il concetto e la definizione di opera stessa, per proporsi come simboli universali e verticali di nuovi linguaggi. Una grande occasione di confronto e crescita culturale contemporanea, penso ai visitatori, collezionisti, appassionati, giovani, adulti, ma penso anche alle scuole. Perché insegna il vero significato di arte contemporanea, ma anche a comprendere meglio il nostro tempo e le sue evoluzioni di linguaggio. Perché l’arte è per tutti e alla portata di tutti”. Ma questo show affianca ai più grandi nomi del contemporaneo anche talenti indiscussi come Marco Lodola, Angelo Accardi e Daniele Fortuna, personalità di spicco della scena italiana.
Una Mostra proveniente dalle collezioni Deodato Arte, sotto la supervisione e curatela di Luca Bravo. Tutti gli artisti hanno saputo attingere dal passato e dalla tradizione mescolandola ai linguaggi della contemporaneità: succede con Jeff Koons e David LaChapelle, considerati a modo loro eredi di Andy Warhol, succede con Marco Lodola che si è definito nuovo futurista ispirandosi a Fortunato Depero, succede per Kusama e Murakami che hanno portato l’immaginario della tradizione giapponese nel vortice colorato della cultura pop. È questa visione postmoderna che li accomuna all’anima antica e al tempo stesso contemporanea di Fidenza.