La sala ospita cimeli risalenti alla prima metà del diciannovesimo secolo, dall’annessione del Ducato di Parma alla Francia napoleonica fino al governo di Maria Luigia.
Nel 1802, dopo la morte di Ferdinando Borbone, il Ducato diventa una provincia francese, un punto strategico indispensabile per le armate napoleoniche. Viene così abolita la feudalità ma si introduce l’obbligo della coscrizione militare, che suscita il malcontento della popolazione.
Tra il 1814 e il 1815, con il trattato di Fontainebleau, si stabilisce che a Maria Luigia e ai suoi eredi venga assicurato il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla.
Il nuovo codice parmense, emanato nel 1820 a sostituire quello napoleonico, si impone come modello per tutti gli Stati della penisola.
Il governo, per lo più caratterizzato da un periodo di pace, si indebolisce nel corso degli anni ‘30 a causa di una situazione internazionale molto agitata e per i fermenti liberali sempre più decisi.