Chiedere è lecito, rispondere non solo è cortesia, ma una pratica indispensabile se parliamo di interlocutori per noi importanti come Cgil Cisl e Uil che hanno palesato giudizi severi, legittimi, ma formulati senza aver chiesto di conoscere bene quello che c’è sul tavolo.
I sindacati partono da uno schema semplificato: c’è un’area alle porte della città, su quell’area sorgerà una struttura per anziani non autosufficienti da 100 posti e il Comune ha già deciso che sarà così, senza andare troppo per il sottile.
La realtà è diversa. Ed è una realtà di ambito urbanistico documentabile passo passo.
Parliamo
di un’area inserita nel Piano urbanistico (Psc) adottato nel marzo
2014 dall’Amministrazione Cantini e confermata nel Piano approvato
definitivamente nel 2017.
Un’area con una netta destinazione
residenziale (60%), che rafforza la capacità di azione del privato.
Per maggiore esplicitazione: se il privato avesse proposto una
casa protetta su una superficie classificata produttiva,
quell’iniziativa sarebbe stata in contrasto con gli strumenti
urbanistici vigenti.
Diversamente
accade per un’area residenziale: al Comune spetta il ruolo di
accettare la sfida con l’obiettivo del bene comune, della comunità
di Fidenza e non di altri. E questa è la fotografia della prima
deliberazione del consiglio comunale del 29 dicembre 2021.
Ora
a che punto siamo? “Il
Comune segue l’iter del progetto: sa di avere di fronte un privato
che vuole esercitare un diritto, ma è anche consapevole che quel
diritto deve essere in armonia col territorio, la qualità dei suoi
servizi e i diritti dei lavoratori, in particolare degli utenti
anziani e delle loro famiglie.
Lo strumento per cercare di
realizzare tutto questo sono gli “accordi convenzionali”, tanto
più necessari e significativi in rapporto con l’attività che si
vuole insediare: si arricchiranno di tutta una serie di aspetti
legati ad un corretto rapporto tra il territorio e la nuova
struttura. E tra questi anche i temi posti dai sindacati in merito
alla qualità del lavoro, al rapporto integrato con la rete
distrettuale dei servizi, alla calibrazione col sistema
dell’accreditamento scaturito nel 2018”,
spiega l’assessore
all’Urbanistica Maria Pia Bariggi,
“Conclusa questa fase interlocutoria, i principi e i contenuti essenziali degli accordi convenzionali, che sono concertazione e mediazione alla massima potenza, verranno proposti al voto del Consiglio comunale. Consiglio che a quel punto avrà a disposizione tutte le informazioni necessarie, un quadro d’insieme bene articolato e potrà deciderà in proposito”, conclude il Sindaco Andrea Massari.