Favorire una cultura del rispetto delle diversità e della non discriminazione. È questo l’obiettivo del progetto “Io ti rispetto” promosso da ASP Distretto di Fidenza e finanziato dalla Regione Emilia Romagna. L’iniziativa, che coinvolge i comuni e le scuole di diverso ordine e grado del Distretto, ha visto anche la collaborazione del fumettista parmigiano Gianluca Foglia, in arte Fogliazza, che ha realizzato dieci vignette per affrontare in chiave semi ironica i temi trattati dalla campagna, e in particolare il rispetto delle pari opportunità, la salute di genere e lotta alla violenza di genere. Le vignette saranno esposte inizialmente in una mostra che verrà inaugurata mercoledì 16 giugno, alle ore 11, nel cortile del Palazzo Municipale di Fidenza, alla presenza dell’autore e delle autorità, e successivamente in tutti i comuni del Distretto.
«Potrebbe apparire inconsueto parlare di pari opportunità e di violenza di genere con delle vignette, ma in realtà è proprio la satira che ci permette di mettere a nudo gli stereotipi che affliggono il nostro quotidiano, stereotipi che rappresentano le armi più affilate di una cultura che crea disparità e violenza – sottolinea Massimiliano Franzoni, presidente di ASP distretto di Fidenza –. “Io ti rispetto” coglie in pieno l’invito della Regione Emilia Romagna, che ha finanziato questo progetto, a utilizzare linguaggi nuovi e diversificati per promuovere le pari opportunità e combattere la violenza di genere, non cadendo nella banalità ma facendo emergere i cosiddetti “nervi scoperti”. Ringrazio il vignettista Fogliazza, i testimonial del progetto, il Comune di Fidenza che ha voluto ospitare per primo la mostra. È particolarmente significativo che ogni comune abbia voluto scegliere luoghi diversi, dai palazzi storici del nostro Distretto alle Case della Salute, per ospitare la mostra».
«Gli stereotipi culturali che alimentano la violenza di genere – aggiunge l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Fidenza Alessia Frangipane – possono essere sconfitti solo se ci poniamo l’obiettivo di parlare ai giovani. Abbiamo già visto che internet oggi e la televisione prima di lei, non hanno avuto la capacità di sconfiggere questi luoghi comuni ma anzi, in tanti casi, hanno rafforzato recrudescenze di quella cultura del possesso di cui faticosamente cerchiamo di liberarci da anni in Italia. Una cultura che ha ricadute anche in ambiti inattesi, penso ad esempio al tema della medicina di genere che, emerso in anni relativamente recenti, sta mettendo a nudo come l’accesso a cure efficaci sia insidiosamente diverso a seconda se si è un uomo o una donna. Parlare ai giovani significa andare loro incontro e questo progetto, nel suo piccolo, va nella direzione giusta. Va dato merito alla Regione Emilia-Romagna e ad Asp Distretto Fidenza di aver saputo mettere in fila gli stimoli corretti per contribuire ad arrivare all’obiettivo: formare nuove generazioni per le quali la superiorità di genere sia vista per ciò che è, un armamentario concettuale degno di un remoto passato».