“FIDENZA E IL SUO EDITORE”

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Data:

03 Ottobre 2014

Tempo di lettura:

2 min

In occasione del 130° anniversario della casa editrice Mattioli 1885, presso la sala Garibaldi del Museo Musini, è avvenuto l’incontro “Fidenza e il suo editore”. Per l’occasione sono stati donati tutti i volumi del Catalogo della prestigiosa casa editrice alla biblioteca Leoni.

L’incontro si è aperto con i ringraziamenti del vice sindaco Alessia Gruzza per questa importante donazione che va ad arricchire il patrimonio librario della biblioteca. “I libri rappresentano cibo per il nostro spirito e sono un legame con ciò che di meglio ci ha dato il passato- ha affermato il vice sindaco- Oggi ci troviamo di fronte ad un’importante donazione per i 130 anni della casa editrice Mattioli, la cui storia è legata a doppio nodo alla nostra città ed ha saputo valorizzare a livello nazionale un intero tessuto culturale”.

A seguire l’intervento del presidente Paolo Cioni che ha sottolineato l’evoluzione avvenuta negli ultimi 10 anni che ha portato alla trasformazione della casa editrice da tipografia con 20 addetti a moderna casa editoriale, presente ormai su tutto il territorio nazionale. Oggi la Mattioli pubblica riviste mediche on line e organizza su approvazione del Ministero corsi per la sanità. A tutto questo si è poi affiancato un settore letterario e di saggistica, privilegiando la ricercatezza dell’impaginazione, la qualità della carta e la pubblicazione di titoli destinati a rimanere a lungo nelle librerie. Numerose sono le collane create all’interno del catalogo come “Ad fluxum aquae”, “Capoverso”: raccolta di libretti che si focalizzano su un argomento, “Experience”, “Originals” che ha portato alla pubblicazione libri di Mark Twain, di Oscar Wilde, di Fitzgerald Scott con le copertine originali.

Ha concluso l’incontro Ercole Camurani direttore della collana “Strumenti per il lavoro storico” che ha fatto un excursus sulla editoria di Fidenza Borgo San Donnino attraverso i secoli partendo dalle carte geografiche del IV secolo e dalle 3 cadute di stampa dell’ottocento, fino ad arrivare alle pubblicazione con le tipografie di Verderi, di Donati e poi di Adamo Mattioli.

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