“Ciao Sindaco, siamo una famiglia di 4 persone, a dicembre e gennaio abbiamo tenuto il riscaldamento a 16-17 gradi tutto l’inverno usando le valvole termostatiche, abbiamo consumato 280 metri cubi di gas in meno rispetto allo stesso bimestre dello scorso anno e paghiamo il doppio della bolletta. Io e mio marito siamo due precari, questo mese per non farci staccare le utenze e mangiare faremo dei debiti”.
“Andrea il mio bar è passato da 1.200 euro a 2.350 euro di bolletta. Così non si regge”.
“Andrea vorrei che venissi qui in azienda per vedere che clima c’è. Freddo di sicuro, dato che abbiamo spento il riscaldamento. Teniamo duro, i miei dipendenti sono stati straordinari e cerchiamo tutti di non sprecare energia. Ma una pressa o il tornio non si accendono con le buone intenzioni. Non abbiamo fermato la produzione ma porca puttana se è dura”.
“Ho scelto questi tre messaggi tra i tanti che mi sono arrivati – spiega il Sindaco Andrea Massari – per dirvi che Fidenza domani spegnerà un luogo simbolo per chiedere aiuto contro il caro energia che sta massacrando le famiglie, le imprese, le associazioni e i bilanci dei comuni che pagano le bollette per le scuole, le strutture sportive, l’illuminazione pubblica ecc.
Lo facciamo per aderire all’appello che ha lanciato l’Associazione Nazionale dei Comuni italiani ma soprattutto per dare voce alle storie drammatiche che vi ho postato qui sopra e con esse ad ognuna e ognuno di voi.
Alle ore 20.00 si spegnerà per 30 minuti l’illuminazione di piazza Garibaldi. Abbiamo scelto la piazza perché è la casa di tutti ed è qui che simbolicamente vogliamo portare il problema dell’energia alle stelle.
A nome della Comunità di Fidenza chiedo che il Governo intervenga in modo pesante, con una visione chiara e senza ipocrisie. Ho visto in questi giorni troppi politici di prima fascia lamentarsi delle bollette e dei maxi profitti delle grandi compagnie energetiche, senza muovere un dito per portare al tavolo quei colossi.
Servono misure che cambino in modo radicale le carte in tavola e che
spieghino al Paese dove stiamo andando. Astenersi perditempo: se a
Roma si pensa a qualche bonus come leggo in queste ore, verrà steso
solo un pannicello caldo per abbassare la febbre e dal prossimo
autunno ritorneremo a ballare, se i russi decideranno così.
Se,
invece, si pensa ad un piano per portare le rinnovabili nelle case
delle famiglie, vorrei che si spiegasse come. Non penso che siano
tante le famiglie capaci di spendere 12-17.000 euro per un impianto
fotovoltaico da 7kw. E chi non se lo può permettere cosa fa?
Continuerà a vivere sperando nei bonus?
Il problema energia è italiano ma soprattutto europeo. O lo gestiamo così, o nemmeno spegnendo i monumenti e i luoghi d’arte per un anno ne verremo a capo”.