Il Milite ignoto è cittadino onorario di Fidenza. Il Consiglio Comunale del 10 maggio scorso ha sancito all’unanimità il conferimento della più alta onorificenza a quella che è la figura simbolo dell’impegno e del sacrificio per la Patria.
Prima di procedere con la votazione la Presidente Rita Sartori ha dato la parola alle istituzioni e ai rappresentanti delle associazioni combattentistiche della provincia collegati da remoto.
A prendere la parola per primo è stato il Colonnello Pasqualino Toscani, Comandante Provinciale dei Carabinieri, il quale ha subito ringraziato l’Amministrazione Comunale, complimentandosi per l’attenzione dimostrata nell’accogliere le istanze presentate dai suoi cittadini. Il Colonnello ci ha tenuto a rimarcare “l’altissimo valore simbolico di questa ricorrenza che rappresenta il sacrificio di tutti coloro che ci hanno preceduto per permetterci di godere della libertà che oggi ci appartiene”.
Un valore simbolico ricordato anche da Alberto Bianchi, presidente dell’Associazione Arma Aeronautica Sezione di Fidenza. “L’assenza di identità del Milite Ignoto – ha spiegato – permette al popolo e alla nazione di riconoscersi in questa figura che rappresenta la nostra storia e la nostra patria”.
Roberto Spagnoli, responsabile provinciale dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon ha sottolineato l’importanza “di non consegnare questa figura al mondo della retorica, e ringrazio Fidenza per aver accolto favorevolmente questa iniziativa, quindicesimo Comune in ordine di adesione a livello nazionale”.
“Sono felice di partecipare a questa iniziativa e voglio rendere onore a ciò che rappresenta il Milite ignoto” ha spiegato il Prefetto di Parma Antonio Lucio Garufi, il quale ha proseguito: “Il milite ignoto è una persona senza nome, senza storia, che con il suo contributo edifica il bene comune. In questo senso è un simbolo di pace che parla a tutti noi ancora oggi”.
Il discorso di Roberto Cacialli, presidente dell’Associazione Nazionale Alpini – Sezione di Parma, si è riallacciato agli ideali già menzionati. Cacialli ha ricordato come “la prima adunata nazionale degli Alpini si è svolta con la parola d’ordine “per non dimenticare” e di fatto questo è stato il primo momento in cui gli italiani si sono sentiti veramente uniti, veramente un popolo”.
A concludere la serie di interventi è stato il sindaco Andrea Massari che ha calorosamente ringraziando tutti i partecipanti. “Quando celebriamo questo tipo di ricorrenze civili – ha detto – mi piace provare a pensare cosa può rimanere ad un giovane. Il modo in cui l’iniziativa sta crescendo tra i tanti comuni sembra ricreare in qualche modo l’atmosfera del 1920 quando, al passaggio della salma, non veniva attribuito un significato militare ma un significato di popolo, di nazione: in quella figura senza identità si raccoglievano tutti i valori della comunità. Ci rendiamo conto che è difficile trasmettere l’importanza di questo pezzo della nostra storia ma, allo stesso tempo, penso siano principi che da semplici cittadini possiamo portare nella vita della Comunità. Poco più di un anno fa la popolazione era straziata dal virus, angosce e paure dominavano la vita degli italiani e, solo grazie ad un grandissimo sforzo collettivo stiamo uscendo da questa situazione. Spero quindi che tenere vivo l’esempio del milite ignoto possa diventare l’emblema dello spirito di unità nazionale e di democrazia per tutti, soprattutto per i nostri giovani”.