MALTRATTAMENTI AGLI OSPITI DELLE CASE DI CURA: IL DISTRETTO DI FIDENZA PUNTA SULLA PREVENZIONE

Dettagli della notizia:

Data:

15 Aprile 2016

Tempo di lettura:

3 min

Massari: “Le strutture del Distretto sono eccellenti e controllate

ma i recenti fatti di cronaca spronano a una riflessione per prevenire il fenomeno”

 

Fidenza, 15 aprile 2016 – Alla luce dei recenti episodi di violenza agli ospiti di case protette, di cui una nel parmense, e centri per disabili, il Comitato del Distretto Socio-sanitario di Fidenza si è interrogato su come sia possibile prevenire tali fenomeni. “Anche se le nostre strutture sono eccellenti e sottoposte da sempre a controlli e verifiche, non possiamo sottovalutare questo rischio, perché la cronaca ci ha insegnato che questi episodi si sono verificati anche in strutture accreditate e insospettabili”, ha spiegato il sindaco Andrea Massari, presidente del Comitato.

Le case protette del Distretto sono soggette a controlli e verifiche regolari. Poiché il lavoro di assistenza ad anziani e disabili è impegnativo sia a livello fisico che a livello psicologico, il Comitato di Distretto, nella programmazione annuale dei fondi socio-sanitari, destina una quota per una psicologa che fa consulenza e sostegno agli operatori su richiesta e nelle situazioni ritenute più complesse. La prevenzione, inoltre, si attua attraverso corsi di formazione, incontri e momenti di condivisione.

L’obbligo di controllo delle strutture, anche di quelle non accreditate, è in capo al Comune di residenza. Nei contratti di servizio per l’accreditamento il Comune di Fidenza ha dato mandato ad Asp di vigilare e controllare le strutture accreditate che si trovano sul territorio. Asp, inoltre, nelle quattro strutture che gestisce ha riattivato i Comitati familiari, che rappresentano una forma molto efficace di controllo perché stabiliscono un rapporto diretto tra gli ospiti, le famiglie, gli operatori e i gestori.

Abbiamo deciso di uniformare le azioni e le strategie tra i Comuni del Distretto. Siamo convinti che una delle forme migliori di prevenzione dei fenomeni di violenza sia fare in modo che le strutture diventino delle realtà aperte e frequentate non solo dai familiari ma anche dalla cittadinanza e dalle associazioni attraverso iniziative di vario genere. Le strutture di Fidenza, ad esempio, sono protagoniste di tanti progetti con le scuole e con l’associazionismo”, ha spiegato il sindaco Massari, che poi ha fatto una considerazione sulle forme di sorveglianza con telecamere. “È vero che la videosorveglianza è un metodo molto efficace di controllo ma va valutato attentamente, soprattutto dal punto di vista umano. È uno strumento che annulla la privacy degli ospiti, che sono filmati h24 in qualunque situazione: quando stanno male, quando sono svestiti, quando vengono curati o puliti… Incide anche sulla privacy degli operatori. Tra le altre cose, è un metodo efficace quando si filma all’insaputa degli interessati ma questo è possibile solo in caso di indagini, diversamente tutti ne devono essere giustamente informati”.

La questione è complessa e ha visto l’intervento di diversi Sindaci e Assessori presenti in Comitato. Si è concordato di mantenere alta la guardia con vigilanze e controlli e di mantenere le attività preventive di sostegno e formazione, anche con un progetto a cadenza annuale per ogni struttura, in cui si individueranno giornate aperte di accoglienza della cittadinanza a conclusione di percorsi interni di valorizzazione e scambio da parte di operatori, gestori, familiari e volontari. Open Days a tutti gli effetti. Infine, a breve, si costituirà un gruppo di lavoro a livello provinciale e il Comitato ha individuato la dott.ssa Daniela Egoritti, responsabile del Servizio Assistenza Anziani (SAA) distrettuale, come membro del gruppo tecnico di lavoro per il distretto socio-sanitario di Fidenza.

Il Comitato ha convenuto che un solo passaggio all’ordine del giorno della seduta non sia sufficiente e che pertanto si porterà avanti un approfondimento nelle prossime sedute.

 

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