“Una rivoluzione è in arrivo per i piccolissimi di Fidenza: è da poco giunta la conferma dal Ministero dell’Istruzione che abbiamo ottenuto un milione di euro per la realizzazione del primo polo fidentino per i bimbi e le bimbe dagli 0 ai 6 anni, che nascerà al nido Aquilone di via Vespucci, in un’area di notevole pregio. Si tratta di fondi europei del PNRR, assegnati grazie ad un progetto molto efficace e di qualità, che ha superato via via le varie fasi delle verifiche ministeriali. Tanto che si è piazzato tra i migliori tre di tutta l’Emilia-Romagna”.
Così il Sindaco Andrea Massari presenta il nuovo risultato a trazione PNRR dell’Amministrazione, dopo i finanziamenti comunicati dal Governo il 31 dicembre scorso per la rigenerazione degli ex Licei e per il completamento del recupero di Palazzo Porcellini.
PERCHE’
UN POLO PER L’INFANZIA 0-6 ANNI
55 NUOVI BIMBI ACCOLTI
I
poli per l’infanzia sono una delle novità più importanti
introdotte nell’istruzione pubblica, a partire dal 2017. Per fare
cosa? Ce lo dice Stefano
Boselli, Assessore alla Scuola del Comune di Fidenza.
“Il
Polo potrà accogliere ulteriori 55 bimbi. Attraverso il superamento
della tradizionale distinzione tra nido d’infanzia e scuola materna,
consente lo sviluppo di un’esperienza per garantire, sin dalla
nascita, pari opportunità di educazione e di istruzione, di cura, di
relazione e di gioco a tutti i bimbi, attuando così anche nella
fascia 0-6, attraverso la progettazione pedagogica condivisa, quella
continuità educativa ‘verticale’ che a Fidenza ha già trovato
applicazione negli ordini scolastici superiori con la realizzazione
del primo istituto comprensivo e che rappresenta un obiettivo
fortemente perseguito dalla Regione su cui l’Amministrazione stava
già progettando da tempo – prosegue Boselli –. E’ una grande
soddisfazione poter ora realizzare questo progetto grazie al buon
utilizzo dei fondi PNRR”
COME FUNZIONA.
Il Polo per l’infanzia potrà accogliere ulteriori 55 bimbi. Rappresenta un’area all’interno della quale si trovano almeno un servizio educativo per l’infanzia e una scuola per l’infanzia per sostenere la continuità del percorso educativo e scolastico all’interno di una progettazione condivisa che coinvolge i diversi servizi presenti nella struttura; luoghi sicuri, flessibili e partecipati nei quali bambini di età diverse fanno esperienza di cura, educazione e istruzione di qualità sperimentando così una dimensione formativa fortemente innovativa.
1 MILIONE DALL’EUROPA, 200.000 EURO DAL COMUNE
“Un milione arriva dall’Europa, altri 200mila euro saranno investiti dal Comune. Totale: 1.2 milioni di euro per ridisegnare il nido Aquilone di via Vespucci e creare due nuove sezioni, una di materna e una di nido, dotate delle migliori soluzioni per il massimo del comfort e della sicurezza”, spiega il Vicesindaco Davide Malvisi, titolare della delega ai Lavori pubblici, aggiungendo che “con pazienza abbiamo atteso che il Ministero completasse la sua istruttoria. Da cittadino prima ancora che come amministratore, dico: bene. Bene i controlli, i soldi del PNRR sono un’occasione unica per rimettere in moto il Paese e devono andare dove servono, senza sprechi. Qui a Fidenza li investiamo per dare ai più piccoli gli spazi e i modelli educativi più avanzati.
DUE NUOVE SEZIONI E RIDISEGNO DEGLI SPAZI
L’avvio dei lavori è atteso entro l’anno. Nel grande giardino dell’Aquilone sorgerà la struttura con le due nuove sezioni, ognuna dotata di dormitori e servizi igienici dedicati. “Questo blocco sarà collegato alle tre sezioni già esistenti con una soluzione che donerà alla scuola un nuovo spazio comune, la riorganizzazione dell’area gioco e migliorerà tutta la logistica interna – illustra Malvisi –. I pavimenti saranno in legno, è stato previsto un ottimo sistema per la ventilazione meccanica per favorire il ricambio costante dell’aria. Il riscaldamento sarà in gran parte a pavimento e potrà garantire senza difficoltà le temperature ottimali. Così come il progetto prevede tanta attenzione alla sicurezza sismica, con l’inserimento di giunti di separazione tra i tre blocchi del fabbricato”.