“Dopo ben 16 mesi di emergenza sanitaria, la ricostruzione passa soprattutto dal modo in cui le Comunità sapranno prendersi cura di chi è più debole, affiancando ai grandi temi che sono la base del nostro welfare le nuove esigenze innescate dalla pandemia. Qui le sfide sono due: investire tanto sulle famiglie e sui ragazzi e continuare ad estendere la rete dell’assistenza domiciliare, cioè i servizi che arrivano direttamente nelle case degli anziani, dei disabili, dei soggetti più fragili.”.
Così
l’assessore alle
Politiche sociali, Alessia Frangipane,
presenta “lo scudo
sociale e sanitario alzato da Fidenza e dagli altri 10 Comuni che
compongono il Distretto” grazie a 14.6
milioni di euro che nel 2022 arriveranno attraverso il piano di zona
e il Fondo non autosufficienza.
“Parliamo
di azioni e progetti che sono stati votati ancora una volta
all’unanimità dai Comuni del Distretto –
spiega Andrea
Massari, Sindaco di Fidenza, comune capofila –.
Un fatto importante
che mette di lato la politica e pone al centro la qualità della vita
dei nostri cittadini. Per questo ringrazio tutti i colleghi e so che
insieme sapremo pressare nel giusto modo la Regione, affinché nel
nuovo piano sociale e sanitario che stiamo aspettando dia sempre più
ascolto ai Sindaci e alle esigenze dei loro territori”.
GENITORI E FIGLI
Sono
previsti 420.000 euro complessivi e il ruolo di playmaker sarà
giocato da Asp (l’Azienda pubblica di servizi alla persona)
attraverso il Centro per le famiglie e il Servizio sociale che da
solo ha in carico 1.400 minori. Quasi il 50% di queste risorse viene
concentrato su minori, adolescenti e giovani, per aiutarli a
prevenire l’abbandono degli studi e per favorire la loro
’autonomia. Tutto questo rafforzando la rete dei servizi educativi
attiva negli 11 comuni del Distretto.
Diventa più forte il
sostegno ai genitori con percorsi mirati sulla natalità e la
gestione dell’adolescenza e ci si concentra sui casi delicatissimi
dei ragazzi che, al compimento dei 18 anni, escono dalle comunità
per minori o dal circuito dell’affidamento familiare. Per loro si
punta a percorsi adeguati di studio e lavoro, porte d’ingresso
principali per l’autonomia. Durante la pandemia, tanto si è
discusso anche del prezzo salato pagato dai ragazzi costretti a
restare casa senza un minimo di relazioni sociali. A loro ma anche
agli educatori del terzo settore, ai docenti e ai genitori è
dedicato un progetto che, attraverso attività di gruppo, formerà i
ragazzi alla gestione delle emozioni. Infine, è da segnalare la
partenza delle “palestre di abilità” – “skills gym” –,
organizzate in attività diurne ricreative e per la socialità,
dedicate a chi sta lottando contro le dipendenze o è in carico al
centro di salute mentale.
POVERTÀ-CRISI-DIRITTO ALLA CASA
Qui arrivano 876.000 euro, 587mila dei quali in campo contro la povertà (+ 37% rispetto allo scorso anno) per potenziare il servizio sociale attraverso, ad esempio, l’arrivo di assistenti sociali dedicate, il servizio di pronto intervento e una più forte assistenza direttamente a domicilio.
A chi ha perso il lavoro o è in una situazione occupazionale estremamente precaria, sono destinati 146 mila euro che serviranno per tre obiettivi: il pagamento di affitto e bollette; coordinare al meglio la distribuzione e la raccolta di beni alimentari in tutto il distretto (1.556 domande accolte nel 2020 per 339mila euro di aiuti erogati); aumentare i tirocini e le esperienze formative che sono un grande strumento per rientrare nel mercato del lavoro (nel 2020, nonostante la pandemia, sono stati 79 i tirocini formativi realizzati).
ANZIANI
E DISABILITÀ
La cura di anziani e disabili è un pilastro della
nostra rete sociale. Un pilastro e una macchina enorme fatta da case
protette, servizi domiciliari, centri diurni e una galassia di
interventi. Una macchina che funziona grazie all’investimento di
12.9 milioni di euro negli 11 Comuni del distretto, dove risiedono
più di 12.000 persone over 75 anni. A favore della popolazione
anziana viene destinato il 69% delle risorse (8.8 milioni di euro).
La parte del leone la fanno le case protette (5.7 milioni di euro,
922 posti occupati), i centri diurni (555mila euro, 8 strutture, 253
posti attivati), l’assistenza domiciliare (1.2 milioni di euro) e
gli assegni di cura (1.1 milioni di euro). Uno strumento, questo,
importante per il sollievo economico che porta alle famiglie che
hanno un anziano a casa o assistito da una badante. Sono 410, invece,
i disabili in carico al servizio sociale. A favore di questi
cittadini sono investiti 3.2 milioni di euro che servono per assegni
di cura, migliorare l’assistenza domiciliare, per i centri diurni e
le strutture residenziali.
CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE E LE DIPENDENZE
Raddoppiano
le risorse per contrastare la violenza di genere e dare aiuti rapidi
alle donne che ne sono vittime. Come? Con l’accoglienza in
emergenza, con lo sportello di ascolto (utilissimo per proteggere chi
sta subendo violenza e non sa come e se denunciare) e con percorsi di
autonomia.
In aumento anche gli investimenti anche per frenare le
dipendenze patologiche – ad esempio dal gioco d’azzardo – e
assistere chi ne è rimasto prigioniero. Qui si punta molto sugli
sportelli di consulenza per le famiglie e gli studenti.